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dell'affidamento
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Per tutte le famiglie
affidatarie, gli operatori dell'Unità Operativa Tutela Minori hanno
avviato un'attività tra famiglie che stanno attualmente vivendo
un'esperienza di affido.
Oltre ad essere partecipi agli incontri
che si tengono in vari posti dislocati nel Veneto, vi invitiamo ad
essere attivi anche leggendo e scrivendo su questo forum.
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volte nell'apertura del Forum appare una schermata bianca con un
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cliccate sulla digitura riportata in fondo:
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Sensibilizzare al problema dell'affidamento è un dovere di tutti noi, di
tutti coloro che sanno che questa è una strada importante per la crescita
dei ragazzi con problemi.
Dobbiamo aiutare chi incontra difficoltà burocratiche o di rapporto con i
bambini, con le famiglie naturali, con le istituzioni.
Troppo spesso abbiamo incontrato la tristezza nel volto di un bambino ...
siamo qui per dar loro un sorriso. Ed anche se con il nostro intento
riusciremo a far sorridere anche solo un bambino facendogli trovare
affetto ed amore per il tempo in cui questo sarà necessario, il nostro
lavoro sarà servito a qualcosa di importante.
Aiutateci ad aiutare ed insieme
riusciremo a dare tanto, tantissimo amore a molti bambini ... ne siamo
sicuri.
Affido...in
orfanotrofio? Kevin
è nato in
Italia prematuramente. Per problemi famigliari è stato dato
in affidamento ad una famiglia italiana per parecchi
anni. In
quel periodo, la madre timorata dalle continue visite dei
servizi sociali, non si sà il perchè, ha portato il
figlio in Ghana, terra sua d'origine, e lì è stato lasciato
da solo, da parenti o amici per qualche tempo. Poi
si è venuto a sapere che era stato messo in orfanotrofio in
Ghana. ORA,
dov'è?
Adesso Kevin, nel 2007, ha 10 anni...
Chi l'ha visto?
Durata filmato 4 minuti e 24 secondi |
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Facciamo
sbocciare la vita a chi non c'è l'ha...
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Diamo tutto il nostro
CUORE a chi è nel bisogno |
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Se vuoi, puoi ricevere GRATIS
nella tua posta elettronica le novità
più
importanti
sull' AFFIDO e informazioni utili che vengono scritte su questo
FORUM
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Unità Operativa Tutela Minori di Montecchio Maggiore - Centro -
Presso il Centro di Formazione dell'Ulss5
( c/o Ospedale di Montecchio
Maggiore, via Cà Rotte )
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Verbale dell'incontro con le famiglie del giorno 24
Giugno 2002
Questo
è stato un incontro particolare in quanto ai presenti è
stato mostrato tramite un videoregistratore due belle
introduzioni di due lungometraggi di cartoni animati.
Il due cartoni d’animazione erano: Tarzan e La
Gabbianella e il gatto.
Vedendo alcune sequenze di queste storie avventurose e
simpatiche, la
dott.ssa Gottin ha
chiesto all’uditorio di identificare tra i personaggi il
ruolo della famiglia affidataria , del bimbo in affidamento e
dei servizi sociali.
Nel cartone animato di Tarzan
della Disney,
mentre
scorreva i titoli di testa si vedeva due genitori e un figlio
in fasce che facevano naufragio in una terra selvaggia.
Nel frattempo, in quella stessa terra selvaggia, una coppia di
gorilla di montagna perdevano
il proprio cucciolo divorato da un leopardo, lo stesso
leopardo che dopo un po' uccideva anche la coppia di umani che
si erano costruiti un rifugio, lasciando però casualmente il
neonato vivo.
Il
neonato, trovandosi solo, veniva così "adottato"
dalla gorilla mamma che gli metteva il nome di "Tarzan".
.
...il
neonato, trovandosi solo,
veniva così "adottato" dalla gorilla mamma
che gli metteva
il
nome di "Tarzan"... |
|
ll
suo compagno, che era il capobranco, non
apprezzava ciò perché Tarzan, essendo un umano,
lo considerava "diverso".
Un pò alla volta anche lui però accettò la sua
presenza.
In
questa storia, Tarzan crebbe già da piccolo con
parecchi complessi perché si sentiva
“anormale” e non riusciva a fare ciò che gli
altri gorilla facevano con facilità. |
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Quando
Tarzan si mise di impegno egli divenne uno bravo e spericolato
acrobata della foresta, proprio come il
Tarzan adulto che tutti noi conosciamo da sempre..
Vedendo queste scene di questo bel cartone d'animazione, i
presenti a questo incontro hanno riscontrato che:
- Anzich'è trattarsi di un affido questa è stata un'adozione da parte di
questi genitori gorilla, in quanto il piccolo era rimasto
orfano.
- I nuovi genitori di Tarzan hanno dovuto fare ogni
sforzo per accettare il "cucciolo" così diverso da
loro a volte adattandosi al suo modo di fare ed agire.
- L'aiuto e la collaborazione di tutti i gorilla e
animali di questa storia, per far sì che Tarzan diventasse
"normale" come uno di loro, porta all'attenzione
l'aiuto e l'operato dei servizi sociali nell'adempiere il loro
compito nei confronti del minore.
Alla
visione del secondo lungometraggio La Gabbianella e il Gatto la
situazione era un pò diversa.
La
storia racconta di come una gabbiana avvelenata da una macchia
di petrolio, riesca ad affidare in punto di morte il
proprio uovo al gatto Zorba, strappandogli ben tre promesse:
quella di non mangiare l’uovo, di averne cura finché non si
schiuderà e di insegnare a volare al nascituro.
|
La
gabbianella orfana viene battezzata Fortunata
dall’intera comunità dei gatti, che è stata
coinvolta dal gatto Zorba nel compito di allevare questa
insolita “figlia”.
La
piccola Fortunata dovrà imparare a conoscersi e capire
di non essere un gatto, prima di poter imparare a
volare.
Nel frattempo deve anche combattere al fianco dei suoi
amici felini, per osteggiare l’avvento del Grande Topo
che, insieme ad un’orda di ratti, attende
l’occasione di prendere il potere uscendo dalle fogne. |
Anche
qui, durante la discussione di questo incontro, è stato
riscontrato il valido aiuto e collaborazione di tutti i felini
per capire come si fa a "covare" l'uovo affidato e
come aiutare il piccolo nascituro a crescere bene e infine a
volare.
Questa situazione è stata paragonata ai genitori che hanno in
affido un bambino e, oltre a fare il possibile per farlo
crescere bene, cercano aiuto e sostegno da altre persone più
esperte come potrebbero essere i servizi sociali.
Anche questa serata si è conclusa dopo due ore di piacevole
compagnia avendo appreso qualcosa di più anche da favole o
racconti creati per i bambini che, nonostante possano sembrare
molto semplici, sono di grandissima utilità anche per tutti
noi adulti che stiamo facendo il nostro meglio per
aiutare i bimbi in affidamento .
Il prossimo appuntamento del
nuovo incontro è stato stabilito il giorno:
Mercoledì 31 Luglio 2002 ore 20:30
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Unità Operativa Tutela Minori di Montecchio Maggiore - Centro -
Presso il Centro di Formazione dell'Ulss5
( c/o Ospedale di Montecchio
Maggiore, via Cà Rotte )
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Verbale dell'incontro con le famiglie del giorno 29
Maggio 2002
A
questo nuovo incontro i partecipanti sono stati 13 facenti
parte a 7 famiglie di questo gruppo composto di 14 nuclei
famigliari.
.
La dott.ssa Gottin ha augurato un buon inizio ad una novella
famiglia
affidataria che il giorno dopo avrebbe accolto a casa loro
(per la prima volta) una ragazza quindicenne in affidamento.
Gli fu chiesto se erano emozionati per tale evento. La
risposta fu: “Un pò…”.
La
stessa domanda fu rivolta anche agli altri presenti che hanno
degli affidi già da parecchio tempo, dando il via così alla
conversazione di quest’incontro dove sono state raccontate
le proprie esperienze, le avventure, i propri sentimenti, le
difficoltà passate e quelle in corso.
Da questa conversazione è stato evidenziata la necessità di
essere seguiti di più dai servizi sociali, in modo che
la famiglia affidataria non si trovi ad affrontare da sola
certi gravi problemi con il bambino in affido.
In particolare modo, per certi bambini o ragazzi, sarebbe
utile avere degli incontri programmati con dei psicologi
specifici per casi specifici, servizio che invece si è
rivelato scarso.
Questi incontri sarebbero stati d'aiuto per i ragazzi a
superare certi gravi problemi psicologici che si stanno
portando avanti, salvaguardandoli così da un futuro quasi
certo di ragazzi incontrollabili e sbandati.
Il
racconto e l’esperienza di una famiglia che ha avuto molti
affidi nel passato, ha fatto notare la necessità di pretendere
questo aiuto dai servizi sociali, come diritto di chi
tiene in affido un bimbo.
Di solito le famiglie che tengono in affido questi
fanciulli, non sono dei psicologi, anche se in qualche modo
per forza maggiore lo devono diventare (in maniera “fai da
te”) per aiutare meglio possibile queste creature che
hanno in casa.
q
Informazione
utile:
Come propaganda di sensibilizzazione sull’affido
famigliare sono stati predisposti degli stand in occasioni
di alcune feste per ragazzi
siti nei paesi qui sotto riportati. Nello stand ci
sarà la presenza degli operatori di questo gruppo per
spiegare e dare informazioni ai visitatori, e, per le
famiglie affidatarie che lo desiderino, la loro presenza per
dare una testimonianza pratica e concreta.
STAND
di sensibilizzazione sull’affido famigliare
Ø
8-9 Gugno Piazza ad
Arzignano (con giochi gonfiabili per bambini - vedi Foto
-)
Ø
16 Giugno
Piazza a Lonigo (città per ragazzi)
Ø
22-23 Giugno Brendola
Ø
6-7 Luglio
Piazza a Chiampo
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Prossimo
appuntamento dell'incontro è stabilito il giorno:
Lunedì 24 Giugno 2002 ore 20:30
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Unità Operativa Tutela Minori di Montecchio Maggiore - Centro -
Presso il Centro di Formazione dell'Ulss5
( c/o Ospedale di Montecchio
Maggiore, via Cà Rotte )
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Verbale dell'incontro con le famiglie del giorno 22
Aprile 2002
Dopo le presentazioni d'obbligo
delle famiglie di cui era composto il gruppo la dott.ssa
Gottin Michela ha dato il via ad un'interessante carrellata di
esperienze vissute ed ancora in corso raccontate dalle
famiglie affidatarie presenti.
In questa serata sono state ascoltate le esperienze delle
famiglie affidatarie che hanno tenuto 2 o più fratelli
in affidamento.
E' stato riscontrato che ogni affido ha una storia a sè,
piena di sacrifici, difficoltà e privazioni.
Nonostante tutto sono risultate esperienze cariche di amore ed
affetto verso i bambini o ragazzi in affido.
Erano presenti anche alcuni componenti di famiglie che è
intenzione loro di entrare a far parte della grande famiglia
affidataria.
A volte le esperienze raccontate avrebbero potuto scoraggiare
questi futuri affidatari, ma l'amore per i "piccoli
indifesi" ha avuto la preminenza sorpassando così ogni
difficoltà immaginabile dando una carica in più al
proseguimento verso il cammino scelto.
La serata si è conclusa dopo due ore di piacevole ascolto e
partecipazione dell'intero gruppo uscendone tutti rafforzati
dalle esperienze udite, rendendosi ognuno conto che il proprio
affido non è poi così difficile o critico come poteva
sembrarci prima di udire ciò.
Il prossimo appuntamento del
nuovo incontro è stato stabilito il giorno:
Mercoledì 29 Maggio 2002 ore 20:30
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Giochi
per bimbi ad Arzignano - FOTO > |
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E' disciplinato dalla legge 4 maggio 1983
n. 184 e consiste nell'affidamento di un minore temporaneamente privo di
un ambiente familiare idoneo, a una famiglia diversa da quella naturale,
a una persona singola, a una comunità di tipo familiare, o nel ricovero
in un istituto di assistenza. Ha lo scopo di assicurare il mantenimento,
l'educazione e l'istruzione del minore per il tempo necessario a
superare le difficoltà della famiglia d'origine. L'affidamento perciò
è sempre temporaneo e comporta, quando è possibile, il reinserimento
del minore nella sua famiglia naturale. Quando, invece, la situazione di
crisi non è superabile, interverrà la dichiarazione di adottabilità
del minore
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